CAMPO ESTIVO A VALLE STRETTA DI BARDONECCHIA
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Quando il Cavaliere tornò dalla Crociata, la Terrasanta
rimase nei suoi occhi, la sommità della più alta montagna
della Valle gli ricordava un monte della Palestina.
Vi salì superando belve e foreste, scavalcando
massi erratici e burroni giganteschi, tremando per il
freddo nella neve della tormenta, e mentre camminava
gli tornavano in mente gli orrori ma anche la gioia,
la fede e l'avventura del Regno Franco d'Oltremare.
Sulla cima la bufera si spense, le nuvole si aprirono e
alla vista apparvero i Re Magi sui loro cammelli, il
vento portò e fece sparire di nuovo le nubi e al riapparire
del sole i Re erano stati sostituiti da tre magnifiche
Rocce che chiamò Baldassarre, Melchiorre,
Gasparre.
Poi il cavaliere tornò nella sua Torre.
Sulla cima la cappella esiste da tempo immemorabile
e la gente vi affluisce in pellegrinaggio da tutte le
vallate francesi e piemontesi.
Ma nel 1694 la cappella di Nostra Signora dei Sette
Dolori sul Thabor era interamente distrutta, la domenica
precedente la festa di San Bartolomeo di quell'anno
trentatré muli portarono il materiale per ricostruirla,
guidava l'opera il rev. Girolamo Andrè parroco
di Melezét.
Nel 1860 il tifo penetrò nelle case del paese,
corse voce di porre speranza nel soccorso di N.D. di
Monte Thabor.
Si era nel rigore dell'inverno. Il consiglio comunale
di Melezét fece allora voto perpetuo di fare
ogni anno una processione al Monte. Il voto approvato
dalla diocesi fu registrato il 10 dicembre del 1860.
Il flagello cessò per incanto.
E da quell'epoca, ogni anno al 16 luglio Melezét
va in processione alla cappella per ringraziare Nostra
Signora.
Storia raccontata da don Masset, parroco di Melezét
a Mauro nel 1956.
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